mercoledì 23 luglio 2014

19/07/2014 - 20/07/2014 S.A.S REGIONE TRENTINO A.A. - 3° SELEZIONE WUSV




Cane
Loi
Microchip
Qualifica
Conduttore
Sez. A
Sez. B
Sez. C
Tot.
Ps
Janko aus d.Konigshohle
1124606
276098102854913
Eccellente
Girardin Manuel
97
95
95
287
1
Louis Woelfenkaste
1223038
380260000636947
Molto Buono
Taddei Angelo
95
91
97
283
2
Nick Vikar
1066420
978000001217398
Molto Buono
Albachiaro Nury
97
88
94
279
3
Basco v.Wilden Klee
1443227
276098102893666
Molto Buono
Sgarlata Guglielmo
96
88
93
277
4
Gighen
1078604
380260000035991
Molto Buono
Spadafino Antonio
96
90
84
270
5
Iti v.Timmelsjoch
1139456
040098100231824
Molto Buono
Ganzerla Luca
99
91
80
270
6
Dragon v.d.Teufelskehle
1193611
380260000230991
Buono
Magnati Vincenzo
81
95
91
267
7
Ciack v.d.Schwarzen Irma
10201246
981189900001374
Buono
Zilio Massimo
84
94
87
265
8
Cliff v.d.Hagenmüle
1165245
380260000307674
Buono
Lezier Arturo
95
75
87
257
9
Rebel dell'Alto Piano
1023330
982000121902746
Buono
Darimont Michelle
86
95
75
256
10
Benje
1017025
380260040209215
Buono
Bellato Maurizio
94
90
70
254
11
Vasco di Casa Libardi
09116722
982009106472819
Buono
Carnicella Domenico
80
85
79
244
12
Bargo v.Kloster Steinach
09166225
985120011203078
Sufficiente
Zoppi GIulio
80
84
74
238
13
Bary z Dobracouske Skoly
1229854
380260000211552
Sufficiente
Vitale Nicola
78
78
80
236
14
Gant
0975207
981100002010234
Non Qualificato
Tiseno Nicola
3
91
85
179
15

giovedì 12 giugno 2014

CAFF DI CASA LIBARDI


Siamo lieti di dare il BENVENUTO a Caff !!













giovedì 5 giugno 2014

martedì 25 marzo 2014

mercoledì 12 marzo 2014

BREVE RIFLESSIONE SULLA SELEZIONE NEL CANE OGGI ATTRAVERSO LE PAROLE DI KONRAD LORENZ

di William Fontana




Pubblico un estratto del libro di Konrad Lorenz, "E l'uomo incontrò il cane". In queste righe si specchia il mio pensiero, lo stesso che negli anni mio padre mi ha trasmesso. Ahimè purtroppo, quaranta anni dopo questo libro, un' idea che ormai dovrebbe essere dogma, non viene neanche in minima misura considerata. Amici cinofili, buona lettura.
Konrad Lorenz: la selezione del cane
Konrad Lorenz: Premio Nobel per la medicina

"È triste ma innegabile che una accurata selezione di caratteri fisici non è conciliabile con una selezione di caratteri psichici. Gli esemplari che rispondono a tutte le esigenze in entrambi i campi sono troppo rari per poter fondare solo su di loro la continuazione di una razza. Come io non conosco un solo scienziato veramente di genio che sia anche un Apollo, o una donna che incarni la bellezza ideale e sia dotata di un'intelligenza più che mediocre, così non conosco alcun campione di una qualsiasi razza canina che vorrei avere come mio cane. Con ciò non voglio dire che questi due diversi ideali si escludano necessariamente a vicenda: non si vede perché un cane di razza eccezionalmente bello non potrebbe essere dotato anche di eccezionali qualità psichiche; ma ciascuno di questi ideali è già di per sé abbastanza raro perché non sia estremamente improbabile trovarli riuniti in un unico soggetto. Anche se un allevatore si pone come compito una severissima selezione da entrambi i punti di vista, in pratica non potrà fare a meno di scendere a dei compromessi. Così, si cominciò a separare quella che è l'estetica dell'animale dalle sue prestazioni, esattamente come si fa per i piccioni viaggiatori, coi quali si arrivò veramente a creare due razze diverse. Nell'allevamento del cane da pastore tedesco mi pare si sia già sulla buona strada per giungere a una separazione dello stesso genere. Nei tempi andati, quando il cane era ancora prevalentemente un animale utile e la moda non aveva l'importanza che ha assunto oggigiorno, non esisteva il pericolo che nella scelta degli animali d'allevamento le qualità psichiche venissero trascurate. D'altra parte, anche in una selezione il cui criterio esclusivo sia l'utilità, possono sempre affiorare difetti psichici. Ad esempio un grande conoscitore di cani, che stimo molto, ritiene che la mancanza di fedeltà di certi segugi sia proprio da far risalire a questo. Indubbiamente tali razze vengono in primo luogo selezionate in base alla particolare finezza dell'olfatto; però è perfino possibile che si sia operata una selezione sulla base della mancanza di fedeltà al padrone: oggi, si sa, vi sono cacciatori privi di senso sportivo, talvolta anche guardie forestali, che spesso preferiscono lasciare la ricerca della selvaggina colpita a un qualsiasi subalterno; fa quindi parte dell'utilità di un buon segugio esser capace di lavorare con chiunque altrettanto bene che col proprio padrone. La cosa però diventa veramente grave quando l'onnipotente tirannia della moda, la più sciocca fra le femmine sciocche, si arroga di prescrivere ai poveri cani quale deve essere il loro aspetto. Non esiste una sola razza canina le cui eccellenti qualità psichiche originarie non siano andate totalmente distrutte non appena la razza è diventata di gran moda. Soltanto se in un angolo sperduto del globo i cani in questione hanno potuto continuare ad essere allevati come animali normali, al riparo dalla moda, questo deterioramento ha potuto essere evitato. Così nel loro paese vi sono ceppi di cani da pastore scozzesi in cui vivono ancora tutte quelle magnifiche qualità di carattere tipiche di questa razza, mentre i nobili collies, allevati nell'Europa centrale come cani di moda agli inizi del secolo, hanno subito un incredibile processo di peggioramento sia nel carattere che nell'intelligenza. Se per una razza che diventa di moda non c'è un allevamento che sappia dare il necessario sostegno alle qualità psichiche degli animali, la sua sorte è segnata. Persino allevatori indubbiamente onesti, che preferirebbero morire piuttosto che permettere l'incrocio di un animale che non sia di razza purissima fino al più lontano antenato, non trovano nulla di immorale nell'allevare esemplari fisicamente splendidi che recano però tare psichiche.
Lettori cinofili, per i quali scrivo questo libro, credetemi: la gioia di possedere un cane che rappresenti quasi la perfezione della sua razza si spegne pian piano nei lunghi anni di intimità, ma non si spegne il disagio che creano certe carenze psichiche come l'eccessivo nervosismo, l'ombrosità, l'esagerata pusillanimità. Il tempo non immunizza contro tali logoranti difetti, anzi rende ad essi più sensibili. Un bastardo intelligente, fedele, animoso e con i nervi a posto, dà alla lunga assai più soddisfazioni che non un campione purissimo costato un patrimonio".

sabato 22 febbraio 2014

IL GIOCO: IL FUTURO DEL TUO CANE

di William Fontana



I cani domestici amano giocare. Chi più, chi meno sentono il bisogno di distrarsi nel più antico degli svaghi, il gioco. Esso è un comportamento naturale e nei primi mesi di vita il cane impara a svilupparlo.
Osservare dei cani che attraverso il gioco esprimono in modo naturale la simulazione dei più importanti comportamenti istintivi può considerarsi una delle lezioni più aggraziate nella valutazione delle doti caratteriali del cane ai fini educativi. Movimenti predatori collegati a manifestazioni di piccole zuffe, facilmente possono combinarsi ad azioni di fuga per alcuni soggetti e di aggressività per altri, o sfociare anche in modo molto ludico in sequenze di caccia collettive.

Il gioco alla lotta ad esempio è uno dei giochi che più contribuisce alla socializzazione. 
Già all'interno del nido i cuccioli giocando alla lotta imparano quali sono le regole da rispettare nel gioco: quanta forza possono mettere in un morso, oppure quanta veemenza possono utilizzare nell'interagire con i fratelli. Queste regole sono fondamentali per il futuro del cane affinché impari a rapportarsi con l'ambiente sociale



Nel gioco alla lotta non è sempre il cucciolo più dominante a primeggiare, infatti spesso i ruoli vengono invertiti, e anche i cuccioli più forti tendono ad assumere il ruolo degli sconfitti. Questo contribuisce a rafforzare il legame tra fratelli. Lo stesso comportamento è visibile anche nei cani grandi che giocano con i cuccioli e nei giochi tra madre e figli.

Un altra forma di gioco e quello predatorio. Nei primi mesi di vita i cuccioli iniziano a sviluppare l'istinto predatorio. L'azione di caccia viene simulata singolarmente o in azioni collettive attraverso inseguimenti a piccole prede naturali o anche artificiali come stracci, palline o altro. I più dotati inseguono, bloccano e portano via la preda nella tana senza lasciarla. Altri si lasciano distrarre facilmente da nuovi interessi e abbandonano la preda. Da questo possiamo valutare chi tra gli elementi di una cucciolata ha una maggiore predisposizione all' istinto predatorio.

La competizione per la preda inoltre contribuisce allo sviluppo di un altro istinto fondamentale, quello aggressivo . Spesso tra fratelli la contesa della preda può trasformarsi in un ringhio e in certi casi anche un morso di avvertimento.  Questo non è un male, anzi è positivo, perché anche questo comportamento deve far parte del bagaglio di apprendimento di un cane. Inoltre in questo modo si creano gli status sociali che in un branco sono fondamentali. Questo può succedere anche nei cani adulti, e la reazione di aggressione o sottomissione in questo caso è un chiaro indicatore del grado di dominanza del nostro cane rispetto ai conspecifici.
Naturalmente se il ringhio è rivolto verso il padrone non va bene ed è consigliabile correggere da subito questo comportamento.
Anche il cane adulto gioca. Il suo modo di giocare rispecchia quello dei cuccioli. Attraverso il gioco il cane adulto si diverte e allo stesso tempo svolge attività fisica. Inoltre, molto importante, si rafforza il legame con il padrone.
Tra i modi di giocare con il proprietario ce ne sono tanti. Alcune razze come ad esempio il pastore tedesco preferiscono inseguire una preda che può essere una pallina, un riporto, uno straccio, o un qualunque gioco a cui il cane è legato. Una razza come il cane corso potrebbe amare giocare alla lotta con il padrone, una razza tipo bull preferisce divertirsi alla presa sul manicotto. È importante capire il tipo di  gioco che il cane preferisce, perché solo così il cane avrà piacere e gratificazione da esso. Altra nota da non trascurare è definire sempre bene le regole del gioco: è il padrone che decide se è il momento per giocare, quando il gioco deve terminare e soprattutto avere buon controllo se il gioco si facesse esagerato e pericoloso.

Giocare quindi diventa un attività fondamentale, per sviluppare gli istinti e al tempo stesso per socializzare con i conspecifici e con l' uomo.
Il gioco avviene a tutte le età. Durante il periodo dell imprinting, dai tre ai cinque mesi, è particolarmente importante, perché in questo periodo l'apprendimento attraverso il gioco per il cucciolo e più semplice oltre che duraturo per tutta la vita. Le esperienze di gioco naturalmente devono essere piacevoli. L'importante è scegliere compagni di giochi non molto più grandi ed energici del nostro cane, per evitare che un esperienza positiva finisca per diventare traumatica.

domenica 19 gennaio 2014

LA SCELTA DEL CANE: TEMPERAMENTO E ISTINTO PREDATORIO


di William Fontana

Quando si tratta di sceglire un cane la gente crede di avere spesso le idee chiare.Vedere un cane simpaticissimo in una pubblicità oppure rimanere affascinati dal cane di un amico può indurre una persona a scegliere un cane solo per il gusto personale. Benchè il gusto abbia la sua importanza la scelta andrebbe però ponderata più attentamente per non incorrere in sorprese che nel tempo si rivelerebbero sbagliate.
La razza è un primo indicatore importante. Capire a che gruppo appartiene una razza, la funzione per la quale negli anni è stata selezionata, ci aiuterà nel comprendere se essa può o meno fare al caso nostro.
Certamente la razza non fa il cane, infatti non è detto che tutti i pastori del caucaso facciano la guardia o che tutti i golden retriever siano dei compagni tranquillissimi e affettuosi. Come per gli esseri umani è il soggetto che conta, ma orientarci considerando la razza ci aiuterà a selezionare meglio il cane che più rispecchia le nostre aspettative.
Un cane può essere semplicemente un compagno di giochi nella nostra quotidianità, oppure ricoprire funzioni più precise quali la difesa, la guardia, la pet-therapy, la caccia o altro.
La selezione del cane da parte dell’uomo nel corso dei secoli, con lo scopo di ottenere soggetti predisposti a svolgere dei compiti precisi, è significato privilegiare determinati tratti morfologici e soprattutto caratteriali che nel corso degli anni hanno identificato la specie canina in dieci gruppi:


  1. Cani da Pastore
  2. Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani Bovari Svizzeri
  3. Terrier
  4. Bassotti
  5. Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo
  6. Segugi e cani per pista di sangue
  7. Cani da ferma
  8. Cani da riporto - Cani da cerca - Cani da acqua
  9. Cani da compagnia
  10. Levrieri


Alcune di questi tratti caratteriali dall’ uomo selezionati, come ad esempio temperamento e istinto predatorio, per alcuni di questi gruppi canini che operano in ambiti della cinofilia come ad esempio la caccia, la pastorizia, l’utilità e difesa, la ricerca e il soccorso ecc., sono da considerarsi delle qualità.

Diversamente, per un neofita alla sua prima esperienza con un cane, possono rappresentare un
problema serio e a volte difficile da gestire.
Userò un esempio per rendere l'idea.
Immaginiamo di voler acquistare un cane di razza Labrador, visto in una pubblicità, per far compagnia alla nostra nonna.
Le nostra aspettativa é di regalarli un cane dolce, socievole, e che non dia troppo fastidio.

Inaspettatamente però una volta che il cane arriva a casa e si ambienta, cominciano i problemi: il cane è irrequieto, piange, salta addosso alla nonna, vaga per la casa mettendo il muso da per tutto e fa danni su danni. Inoltre la nonna non riesce a spostarsi da una stanza all' altra perché lui gli afferra la gonna e gliela tira prepotentemente . La nonna stanca, vorrebbe riposarsi, ma lui insiste a portargli pantofole, rubate dalla camera da letto, perché giochi con lui.
Vi viene da chiedervi allora se il cane che avete regalato ha un problema comportamentale, o invece è tutto normale?
In tutte le malefatte che il labrador compie, temperamento e istinto predatorio sono il più delle volte la causa che lo inducono a questo comportamento.

Ma cerchiamo di capire meglio:

Il Labrador Appartiene al gruppo 8( cani da riporto). Un cane da riporto deve essere in grado di riportare al proprietario tutti i tipi di cacciagione su terra o in acqua: grossa selvaggina o uccelli caduti. Tutto ciò
sfruttando l'olfatto per seguire lunghe tracce. In tempi più recenti queste ottime qualità unite ad una eccezionale capacità nel nuoto hanno permesso al Labrador di diventare anche un ottimo cane da soccorso in acqua e su terra.
Quali caratteristiche e istinti sono state selezionate dal diciottesimo secolo ad oggi per arrivare a questi obbiettivi?
Il temperamento è senza è dubbio una caratteristica importante. Per temperamento si intende la reattività con la quale un cane reagisce ad uno stimolo esterno. Un banale esempio è quando chiediamo al nostro cane di giocare con noi. Alcuni reagiranno pigramente o non reagiranno affatto, altri lo faranno tempestivamente e con foga tale da diventare a un certo punto anche invasivi.
Un altro esempio è quando usciamo al guinzaglio. Alcuni cani reagiscono spontaneamente camminando pacatamente a fianco al padrone, altri invece tendono a tirare al guinzaglio e a piagnucolare, attratti da ogni nuovo particolare che l'ambiente offre.
Il temperamento alto o iper-temperamento allo stato naturale è certamente una qualità che serve al soggetto per sopravvivere e riprodursi. In un contesto famigliare questi scopi perdono la loro rilevanza. Questa dote va allora controllata correttamente attraverso un educazione ferma e un buon addestramento.

Tornando a parlare del labrador di prima, la sua necessità motoria e il suo surplus di energia derivante dal suo temperamento non sarebbe coniugabile con il ritmo lento e ripetitivo della vita da appartamento di una persona anziana come la nonna, che per quanto impegno e buona volontà possa metterci, non avrà mai né la forza né la fermezza tale da essere un buon leader per un cane di questo tipo.

Nel corso degli anni ho addestrato molti cani con iper-temperamento, non solo labrador naturalmente. Per possedere un cane come questo bisogna avere un carattere forte e fermo , molto tempo da dedicarli e spazio a sufficienza per per giocare e soddisfare i suoi bisogni. Inoltre nel maggiore dei casi è indicabile consultare un addestratore per capire come gestire le diverse situazioni.



Naturalmente come ho detto prima non tutti i labrador sono così. La selezione negli ultimi tempi ha prodotto labrador capaci di essere ottimi soggetti anche in settori delicati come può essere la pet-terapy,

Un altro istinto fondamentale in un cane in stretta correlazione con il temperamento è l' istinto predatorio.

Un cane con un buon temperamento reagirà tempestivamente a uno stimolo che annuncia l’atto predatorio, ammesso che istinto predatorio faccia parte del suo DNA.


Per capire bene come si svolge un azione predatoria descriviamola integralmente come avviene in natura:

-cercare uno stimolo scatenante come un odore o un avvistamento

-fissare lo sguardo

-avvicinarsi alla preda per attaccarla

-inseguire la preda

-catturare la preda

-ucciderla

-riportarla o nasconderla

-mangiarla







Oggi giorno alcune razze sono state selezionate proprio per eccellere in alcune di queste fasi: i labrador ad esempio sono più predisposti nella fase del riporto, i levrieri nell’ inseguire la preda, i cani da ferma sono ottimi nell'avvicinarsi alla preda per attaccarla, i cani da pastore sfruttano l'istinto predatorio per mantenere uniti gli elementi del gregge.

Anche nel cane da utilità e difesa l'istinto predatorio viene allenato continuamente in quanto fondamentale nei tre settori di pista, obbedienza e attacco.

Quando i cani vivono a casa è facile osservarli cimentarsi in vere e proprie azioni predatorie come inseguimenti a gatti, lucertole e altri animali. Quando le prede non sono esseri viventi invece possono essere palline da tennis, stracci, pantofole e oggetti di ogni tipo con i quali il cane giocando simula l’azione predatoria.






L'istinto predatorio fa parte delle istintività allenabili, vale a dire con dei processi di allenamento può essere incrementato oppure frenato. 


Esso inoltre tende a esaurirsi in due casi:

se l'azione predatoria dura molto, è quindi il cane tende ad affaticarsi. Questo caso in natura si verifica quando un predatore non riesce dopo una lunga azione di caccia ad afferrare e uccidere la preda. L'affaticamento lo porterà a fermarsi e riposare prima di intraprendere una nuova azione di caccia.


Se lo stimolo predatorio tende a ripresentarsi continuamente a intervalli di tempo molto brevi tra loro. Volendo fare un paragone con la natura potremmo pensare a un predatore che avendo già cacciato e soddisfatto il suo bisogno nutritivo, non avrà interesse a seguire una preda che gli passa anche vicino, fino a quando non avrà nuovamente fame.

Come detto prima l' istinto predatorio può anche essere incrementato: un azione predatoria breve in cui il cane riesce a catturare, uccidere la preda e portarla nella tana lo gratificherà e lo invoglierà a lavorare con maggiore motivazione quando verrà di nuovo il momento.


Quando un cane è impegnato in attività cinofile si cerca sempre di mantenere l' istinto predatorio alto o comunque si cerca di sfruttarlo al meglio. Al proprietario che desidera il cane solo per compagnia invece, sarebbe consigliato non alimentarlo troppo. Consiglierei di giocare il cane con palline, straccetti od altro fuori dall' ambiente domestico e per sessioni molto lunghe fino a stancarlo, in modo da soddisfare il suo istinto e tenerlo tranquillo in casa, scongiurando eventuali danni come ad esempio indumenti o altri oggetti distrutti e/o disseminati in giro per la casa. Naturalmente questo non sempre è sufficiente e rivolgersi a un esperto rimane sempre la soluzione migliore.


Concludendo, per quei proprietari con poca esperienza e che non hanno particolari pretese dai loro cani , proporrei delle tipologie di cani con un temperamento e un istinto predatorio medio ma mai esagerato, in modo che l’esperienza e all’ occorrenza un buon addestramento, possano rendere gestibili o anche sfruttabili tali qualità.

Dopo essere convinti della razza che volete prendere, informatevi sempre dall' allevatore sulla genealogia del cane che volete acquistare, sul carattere dei genitori, in modo da avere sempre un idea chiara del carattere del cane che porterete a casa.

martedì 24 dicembre 2013

 
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